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Per i commercianti contributi più cari per la "rottamazione delle licenze"

Vittorio Spinelli martedì 20 febbraio 2018
Al top i contributi Inps per gli artigiani e i commercianti. É stabilita da quest'anno un'aliquota più alta, il 24% della totalità dei redditi d'impresa, al termine di un progressivo innalzamento della contribuzione pensionistica imposto dalla legge Salva Italia del 2011. Solo ai commercianti è richiesto anche uno 0,90 in più, quindi 24,09%, destinato al finanziamento della cosiddetta "rottamazione delle licenze" a favore di quanti anticipano la chiusura definitiva dell'esercizio commerciale in cambio di un indennizzo dell'Inps. I contributi si pagano pertanto quest'anno, in quattro rate a partire dal 16 maggio, con un minimo di 3.779 euro per gli artigiani e di 3.792 euro per i commercianti, che vengono ridotti rispettivamente a 3.307 e a 3.321 euro per incentivare i collaboratori sotto i 21 anni. Questi importi sono collegati al minimale di reddito rivalutato quest'anno dall'Istat in 15.710 euro. Oltre un reddito di 46.630 euro l'aliquota pensionistica sale al 25%. Resta sempre in vigore la facoltà per i lavoratori autonomi con più di 65 anni, ancora in attività e già pensionati della gestione previdenziale autonoma, di pagare gli stessi contributi al 50%.
Il forfettario. Le facilitazioni proseguono ancora nel 2018 anche per gli artigiani e i commercianti interessati al regime fiscale agevolato della legge 208/2015, regime che non è stato modificato dall'attuale Legge di Bilancio. Per uscirne, è necessario che gli interessati presentino una espressa rinuncia all'agevolazione. Per gli altri, prosegue pertanto il beneficio di una riduzione del 35% dei contributi Inps. Inoltre, i nuovi agevolati, coloro cioè che abbiano iniziato una nuova attività d'impresa nel corso del 2017, devono comunicare la propria adesione entro il prossimo 28 febbraio, termine perentorio. Quanti invece apriranno un'attività nel corso del 2018 devono comunicarlo all'Inps tempestivamente per consentire all'Istituto di predisporre correttamente la tariffazione ridotta spettante.
Commercialisti. Soluzione in vista per gli artigiani e i commercianti senza dipendenti che si avvalgono dei commercialisti per i rapporti con l'Inps. L'assegnazione del Pin al professionista che fa da intermediario (codice CS64) richiede infatti una contemporanea comunicazione obbligatoria all'Ispettorato del lavoro. L'obbligo - ha segnalato il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti - vige in realtà soltanto in caso di adempimenti relativi ai lavoratori dipendenti. L'Inps ha preso atto dell'errore e si è impegnato a modificare quanto prima la relativa modulistica per l'assegnazione del Pin.