Per anni, su un settimanale di annunci gratuiti di una città di provincia, è uscito un corsivo curioso, ogni volta sorprendente. Lo firmava, con uno pseudonimo rubato a un film di Godard, Pierrot le fou. Osservatore sprovvisto di ideologie consolatorie, rappresentava la realtà così come la vedeva, con i moduli della farsa o del teatro dell'assurdo, «un po' per ridere e un po' per non morire». No, non è morto Pierrot le fou, ma la sua rubrica è stata chiusa. Gli sopravvivono gli articoli. In uno degli ultimi parla di una patologia sempre più diffusa, la Sindrome dell'Aggressività Pedonale, che colpisce i pedoni delle metropoli, già cittadini proverbialmente innocui, provocando episodi di conflittualità interpedonale. Fra le cause è stata individuata la diversa velocità dei camminatori: ultrasessantenni che vanno a 1,11 metri al secondo o obesi che procedono a 1,15 e intralciano trenta-quarantenni in corsa a 1,41. Per difendere i propri diritti gli svelti hanno aperto un gruppo su Facebook: «Segretamente Vorrei Prendere a Pugni nella Nuca Quelli che Camminano Piano». Che fare?, si chiede Pierrot le fou, e stabilisce una strana associazione. E pensare che in Giappone, riflette, si insegnava a scuola come inclinare l'ombrello per non far cadere le gocce sugli altri passanti. Cortesia esagerata?