Che paura solo a sentire nominare reparti come «ematologia» oppure «oncologia». Soprattutto quando si tratta di reparti infantili. Anton Lashmanov è un ragazzino russo che qualcuno dei nostri lettori ha già aiutato dieci anni fa, inviando i soldi per le cure. Ora è di nuovo in ospedale per una recidiva della leucemia. Vale a dire che la malattia si è ripresentata e in forma più acuta. Anton oggi di anni ne ha 13, noi lo abbiamo incontrato a 3. La sua famiglia vive in un villaggio poverissimo. Dei tre figli, la maggiore ha la sindrome di Down e vive a casa, una rarità visto che di solito quando un nucleo indigente ha un figlio handicappato lo interna. La sorellina più piccola è nata invece dopo la prima diagnosi di Anton. I genitori sapevano che in caso di recidiva si sarebbe potuto salvare solo con il trapianto delle cellule staminali di un congiunto. «Il Signore è misericordioso " scrive Katia, la volontaria russa referente per l'associazione Milano-Mosca Sos che segue il caso ": la bimba è risultata compatibile con Anton e con il trapianto avrà buone probabilità di sopravvivere». E lui vuole vivere: a 13 anni i ragazzi di ematologia capiscono bene parole come «recidiva», «trapianto», ma anche «remissione». Anton verrà trapiantato a Mosca. La clinica lo accoglierà gratuitamente, ma la famiglia vive in assoluta miseria. La mamma resterà con lui in ospedale, il papà a casa con le figlie, ma non hanno soldi nemmeno per le cose indispensabili come il cibo, il cambio dei vestiti per l'ospedale, gli effetti per l'igiene personale, i biglietti per Mosca. A Mosca la mamma dovrebbe vivere in un appartamento, affittato dai volontari dell'associazione proprio per questi casi. Ma anche là dovrà mangiare e preparare il cibo per Anton (ai bambini dopo il trapianto non si può dare il cibo dell'ospedale).
Info: Comitato Milano-Mosca Sos, professor Guido Caprio, tel.: 02.2362742; 338.6042853; email: guido.caprio@fastwebnet.it
Tonja ce l'ha fatta
Grazie dal Comitato Milano-Mosca Sos a tutti coloro che hanno aiutato Tonja Morokina, una ragazza con la leucemia, che vive in un villaggio lontano dall'ospedale. Grazie ad alcuni sostenitori la ragazza può recarsi regolarmente in città per le cure e le analisi di controllo.