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Antenati di Gesù. Per alimentare la speranza guardiamo alle radici

Matteo Liut martedì 24 dicembre 2024
Ognuno di noi è unico e speciale, ma è anche frutto di una storia: per capire il proprio futuro è necessario guardare alle proprie radici. Questo è il senso del rapporto tra le generazioni, tra padri, madri e figli: creare un luogo dove le cose nuove possano trovare la giusta accoglienza. Oggi la liturgia celebra gli Antenati di Gesù, quegli “antichi padri” la cui santità sta proprio nell’aver coltivato la fiducia nel futuro donato da Dio e che “pur non avendo ricevuto le promesse morirono nella fede”. Con la loro testimonianza essi ci spingono a “guardare oltre” i limiti del presente, per intravedere davanti a noi la speranza realizzata. Ma noi abbiamo un vantaggio rispetto a loro: in Gesù abbiamo guadagnato la certezza che la nostra speranza non sarà vana e che Dio cammina al nostro fianco. Ciò che gli antichi padri solo sognavano a noi è già stato donato. Altri santi. Sant’Adele di Pfalzel, badessa (VIII sec.); santa Paola Elisabetta Cerioli, vedova e fondatrice (1816-1865). Letture. Romano. Messa del mattino: 2Sam 7,1-5.8-12.14.16; Sal 88; Lc 1,67-79. Messa vigiliare vespertina: Is 62,1-5; Sal 88; At 13,16-17.22-25; Mt 1,1-25. Messa della notte: Is 9,1-6; Sal 95; Tt 2,11-14; Lc 2,1-14. Ambrosiano. Messa feriale del mattino: Eb 10,37-39; Sal 88 (89); Mt 1,18-25. Messa vigiliare vespertina: Gen 15,1-7; 1 Sam 1,7c-17; Is 7,10-16; Gdc 13,2-9a; segue la Messa della vigilia con l’Epistola e il Vangelo. Messa della notte: una delle quattro letture della Celebrazione vigiliare; Eb 10,37-39; Mt 1,18-25. Bizantino. Gen 1,1-13; Is 9,6-7; Is 9,6-7; Is 7,10-16.8,1-4.9-190; Eb 1,1-12; Lc 2,1-20. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata