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Pensioni Inpdap, notifica sprint

Vittorio Spinelli giovedì 9 novembre 2006
I sacerdoti pensionati dell'Inpdap non dovranno attendere a lungo il decreto di concessione della pensione. I normali tempi per il rilascio dell'importante documento possono durare anche alcuni anni. In risposta alle lamentele degli interessati e delle loro associazioni, l'Inpdap ha deciso di semplificare al massimo le procedure ed ha disposto che la notifica dei provvedimenti venga effettuata dalla propria sede provinciale tramite la posta ordinaria e non più tramite il Comune di residenza dell'interessato. L'Istituto consente inoltre che copia del decreto possa essere consegnata anche direttamente al titolare del trattamento pensionistico. In questo caso, all'atto della consegna, il pensionato dovrà firmare per ricevuta. Questa procedura - spiega ancora l'Inpdap - non modifica il momento e le modalità con cui si diventa, a tutti gli effetti, «pensionato». Si diventa pensionati per il semplice fatto di ricevere, con la prima comunicazione, il pagamento della rendita. Il provvedimento di concessione è obbligatoriamente soggetto alla verifica della Corte dei Conti, ma si tratta solo di un passaggio collaterale. Quindi la notifica del decreto all'interessato deve essere effettuata solo dopo che la Corte abbia registrato il provvedimento di liquidazione. Nei fatti però, non pochi pensionati sono stati danneggiati da queste formalità, peraltro imposte dalla legge. Se si riscontra un eventuale errore nel calcolo della pensione, già pagata con un importo più elevato (ipotesi non rara), sorge l'obbligo per il pensionato di restituire all'Inpdap quanto già riscosso in più, sebbene si tratti di somme percepite in buona fede ed utilizzate per il sostentamento quotidiano. A volte, i tempi lunghi di formazione del decreto di concessione hanno fatto crescere l'indebito a cifre insostenibili. Certificazione. Per i sacerdoti non ancora pensionati è tuttora valido, presso l'Inps ed anche presso l'Inpdap, il diritto ad ottenere la cosiddetta «certificazione» del diritto alla pensione. Più che una formalità, si tratta di un beneficio per l'interessato, particolarmente consigliabile ed opportuno in questo scorcio del 2006. La legge 243/2004 ha stabilito che il lavoratore che maturi il diritto alla pensione di vecchiaia o di anzianità entro il 31 dicembre 2007, secondo le norme attuali, consegue la pensione in base a queste regole e può chiedere al proprio ente di previdenza di «certificare» questo diritto. In seguito l'interessato può esercitare il diritto alla pensione in qualsiasi tempo successivo alla maturazione dei requisiti, indipendentemente da ogni modifica delle regole pensionistiche. La certificazione è ancor più consigliabile oggi, in previsione che una annunciata riforma pensionistica per la prossima primavera possa modificare requisiti o tempi dei pensionamenti. Resta sempre libera, in ogni caso, la volontà dell'interessato di non avvalersi, a suo giudizio, della certificazione già ottenuta.