Sono giorni di grande attenzione per i lavoratori dipendenti, soprattutto quelli del settore pubblico, in attesa di conoscere il “capitolo pensioni” come approvato con la legge di bilancio del 2024. Le modifiche e le conferme degli attuali canali di uscita dal lavoro si giocano sulle risorse disponibili nel bilancio dello Stato. Inoltre le critiche e le recenti manifestazioni di protesta di alcune categorie, come gli operatori sanitari, contro possibili riduzioni nel calcolo degli assegni, si proiettano sulle scelte pensionistiche di non pochi interessati.
In questo scenario interviene quanto mai opportuna l’iniziativa dell’Inps, in corso da alcuni mesi, di automatizzare i versamenti degli iscritti alla Gestione dei dipendenti pubblici, in modo da offrire una documentazione sicura, e ufficiale, sul requisito dei contributi utili per l’assegno di quiescenza, come registrati dall’ente. Un’operazione complessa e articolata, che ha richiesto l’allineamento alle procedure Inps degli archivi dei contributi ereditati dall’ex Inpdap, frazionati in cinque diverse casse di previdenza.
Conclusa con esito positivo una fase sperimentale presso alcuni uffici provinciali e regionali, è ora disponibile dal 1° dicembre scorso, su tutto il territorio nazionale, l’Estratto Conto Certificativo (EcoCert) dei contributi dei pubblici dipendenti.
L’Estratto documenta le contribuzioni presenti presso la Cassa dei dipendenti degli enti locali (CPDEL), la Cassa pensioni dei Sanitari (CPS), la Cassa pensioni degli Insegnanti (CPI), la Cassa pensioni degli Ufficiali Giudiziari (CPUG), la Cassa dei trattamenti pensionistici dei dipendenti dello Stato (CTPS). Tuttavia non sono ancora disponibili per la trattazione e l’esposizione nell’EcoCert le contribuzioni del personale dei comparti della difesa, della sicurezza e del soccorso pubblico, tutti regolati da particolari requisiti “ordinamentali”. Tutte le operazioni funzionali al rilascio dell’estratto conto sono assegnate alla sede individuata in base alla residenza dell’interessato.
L’iniziativa dell’Istituto perfeziona cosi i suoi servizi telematici nell’ambito del Pnrr (Progetto n. 62), ma adempie anche l’obbligo che la legge 88 del 1989 ha imposto all’ente di fornire agli assicurati i dati relativi alla propria situazione previdenziale e pensionistica con valore certificativo.
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