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Pensione Ue per i 26 Cantoni svizzeri

Vittorio Spinelli martedì 12 giugno 2012
Il sistema di sicurezza sociale all'interno dell'Unione europea ha consolidato il suo assetto, grazie ai nuovi Regolamenti che dal primo maggio 2010 coordinano i diritti previdenziali dei cittadini all'interno dei 27 Paesi della Comunità.A partire dallo scorso primo aprile, i Regolamenti si applicano anche alla Confederazione elvetica che, pur non facendo parte dell'Unione, aderisce al criterio della libera circolazione delle persone. A corollario della nuova impostazione, la Svizzera applica l'intera normativa di sicurezza sociale valida per i Paesi membri dell'Ue.I lavoratori interessati accedono alla pensione a condizione di possedere almeno un anno intero di contributi versati in Italia. Se l'assicurazione italiana è inferiore ad un anno, l'interessato potrà ottenere la pensione solo dalla Svizzera nel rispetto delle regole cantonali.Nel pacchetto «previdenza» sono comprese anche le prestazioni agli orfani che, qualora siano liquidate sotto forma di pensione, sono disciplinate dalle stesse norme previste per le pensioni ordinarie (totalizzazione dei versamenti, riforma ecc.).Il costo della singola pensione è addossato ai Paesi che detengono i contributi del lavoratore in proporzione al loro ammontare (criterio del pro rata). La conversione degli importi delle prestazioni liquidate secondo la normativa europea avviene applicando il tasso di riferimento pubblicato giornalmente dalla Banca Centrale Europea.Dal primo aprile scorso, ha perso quindi validità il precedente Accordo separato in materia pensionistica tra la Confederazione e gli Stati dell'Unione. La nuova regolamentazione non conferisce tuttavia ai cittadini svizzeri il diritto all'ingresso, al soggiorno o alla residenza, né a trovare occupazioni lavorative, in uno Stato membro dell'Unione. Allo stesso tempo, ogni singolo Stato conserva il diritto di non concedere, ritirare o non rinnovare un permesso di soggiorno, di residenza o di lavoro.Si chiude così un travagliato periodo di rapporti con la Svizzera. Fino al 2002 ai lavoratori italiani, pubblici e privati, era consentito trasferire i contributi svizzeri in Italia. Successivi accordi con l'Ue hanno in parte allineato la Confederazione alle normative europee che non prevedono trasferimenti di contributi tra i diversi Paesi. Giusto in tempo per l'ente previdenziale svizzero di liberarsi della gestione di centinaia di migliaia di posizioni assicurative - specchio della forte emigrazione italiana, particolarmente dal Sud - e dal pagamento delle relative pensioni.Pensionati all'estero. Nel pieno della ingarbugliata stagione fiscale del 2012, scade anche l'operazione di accertamento dei redditi relativi al 2011 per i pensionati residenti all'estero. La comunicazione all'Inps, attraverso i modelli Red/Est 2012, deve essere presentata preferibilmente agli enti di patronato oppure ai Consolati d'Italia, entro il prossimo 30 giugno (la scadenza coincide con un sabato e dovrebbe slittare a lunedì 2 luglio).