«Il dolce smantellerà il duro: rigoroso, rigido, coerente e formattato. Fluido e aereo, il dolce permette un monitoraggio del processo, perché questo dissolverà quello». Un messaggio sorprendentemente dolce nell'ultimo libro di Michel Serres, un subtilis filosofo di Francia. Il suo Grande Racconto dice che nulla nasce dal metodo, ma per inventare ci vuole estro, imprevisto, asimmetria. Su elementi che escono dal quadro, si muove il mondo. Da chi si “travia”, andando di traverso, nascono strade nuove. Da un “mancino zoppo”, che è il titolo del suo libro, appunto, derivano soluzioni imprevedibili e provvidenziali. L'idea è suggestiva e suggerisce anche dei paragoni biblici. La parabola, ad esempio: essa comporta sempre un dettaglio fuori luogo al filo narrativo, un elemento che stona con la logica della trama, e proprio questo apre la metafora del senso ultimo della parabola che è il Regno dei cieli. Un'altra grande asimmetria riguarda la misericordia di Dio: contro ogni ragionevole metodo, Egli corregge per tre o quattro generazioni il suo popolo ribelle, mentre lo perdonerà per mille e mille! Il pensiero anticipa il futuro, dice Serres. Il pensiero è dolce profezia! «La pace dissolverà la guerra? La vita sommergerà la morte?». Dure domande verso fiduciose risposte.