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Paura di niente

Davide Rondoni venerdì 14 giugno 2013
«Verrai con noi?» dice Gesù.Lei finisce di disporre i panni sulle pietre. Ha le maniche tirate su, le braccia e il viso, lievemente sudati, si illuminano del bagliore del fuoco. Per lei in molti devono aver sbandato. E invocato l'antico Cantico «un nastro di porpora le tue labbra …». Dicevano di lei: ha sette demoni. Quando arrivano in qualche posto gli uomini sulle porte delle botteghe la guardano nel seguito come se passasse un vento di niente. Lei alza la testa, fa uno scatto del viso in avanti, come una cerva, una lupa tra i rami, indicando la casa presso il cui muro è seduto Gesù e dove stanno i discepoli, già addormentati. «Questi, dice con un sorriso, senza di noi non vanno da nessuna parte. E non perché laviamo le loro tuniche, no … Lo pensano. Ma il fatto è un altro: è la paura.»Gesù la guarda con un moto di curiosità negli occhi.Lei mentre rientra con il cesto sosta un istante: «Tutti hanno paura di qualcosa. Dei demoni, dei sacerdoti, della tua fine dei tempi. O anche solo di morire. Noi donne, sai, a volte abbiamo già conosciuto così tanto dolore, così tanta felicità e poi così tanta morte addosso che no, non abbiamo più paura di niente». E poi guardando qualcosa chissà dove: «Di niente …».Gli si avvicina con le labbra ai capelli: «Vedrai, noi ci saremo sempre con te».