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Alberto di Gerusalemme. Pastore saggio, mediatore di pace costruttore di ponti di dialogo

Matteo Liut giovedì 14 settembre 2023
I cristiani sono donne e uomini di pace, testimoni di quella fratellanza che nasce dal riconoscersi figli di Dio, tutti ugualmente amati, tutti accolti per quello che siamo. Nel giorno in cui la Chiesa celebra l’esaltazione della Santa Croce, il Martirologio Romano propone la figura di un uomo che è stato portatore di pace, in patria così come nella terra che vide morire sulla croce Gesù: sant’Alberto di Gerusalemme. Era nato alla metà del XII secolo a Castel Gualtieri, in Emilia, entrando poi tra i Canonici Regolari della Santa Croce di Mortara. Priore nel 1180, vescovo di Bobbio nel 1184 e di Vercelli nel 1185, fu un pastore saggio e, da mediatore esperto, svolse diverse missioni di pace, come quella tra le città di Pavia e Milano nel 1194 e tra le città di Parma e Piacenza nel 1199. Nella sua diocesi indisse un Sinodo nel 1191 e s’impegnò anche per regolare la vita degli ordini religiosi. Nel 1205 fu scelto come patriarca di Gerusalemme e poi come legato papale per la provincia ecclesiastica di Gerusalemme. Arrivò in Terra Santa nel 1206 e dimorò ad Acri, perché Gerusalemme era occupata dai saraceni. Anche qui portò avanti il suo impegno nella costruzione di rapporti di pace, specie tra i cristiani e i non cristiani. Riunì gli eremiti del Monte Carmelo in una comunità, dando loro una Regola. Il 14 settembre 1214, durante una processione, fu ucciso con un coltello da un suo detrattore. Altri santi. San Materno di Colonia, vescovo (IV sec.); beato Claudio Laplace, martire (XVIII sec.). Letture. Esaltazione della Santa Croce. Romano. Nm 21,4-9; Sal 77; Fil 2,6-11; Gv 3,13-17. Ambrosiano. Nm 21,4b-9; Sal 77 (78); Fil 2,6-11; Gv 3,13-17. Bizantino. 1Cor 1,18-24; Gv 19,6-11.13-20.25-28a.30-35. t.me/santoavvenire