Si può essere «esperti di Dio» anche se illetterati, si può diventare testimoni dell'amore infinito vivendo in una condizione di umiltà e nell'ombra. Lo conferma la vicenda umana e spirituale di san Pasquale Baylon, ricordato come «teologo dell'Eucaristia». La sua devozione e la sua sapienza eucaristica non erano frutto di lezioni e studi, ma di una profonda vicinanza al cuore del Vangelo, coltivata giorno per giorno. Era nato il giorno di Pentecoste, il 16 maggio 1540, a Torre Hermosa nel regno di Aragona e da piccolo fu mandato a pascolare le greggi. Si sentì però chiamato alla vita religiosa e per questo si presentò al convento di santa Maria di Loreto dei Francescani Riformati (Alcantarini): dopo essere stato rifiutato una prima volta, forse per la giovane età, venne ammesso al secondo tentativo ed emise la professione religiosa nel 1564. Non si sentì degno di essere ordinato prete, ma si dedicò con umiltà ai compiti più difficili che gli venivano assegnati. Scrisse un'opera sulla presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrati e morì il giorno di Pentecoste, il 17 maggio 1592 a Villa Real.
Altri santi. Santa Giulia Salzano, fondatrice (1846-1929); beata Antonia Mesina, martire (1919-1935).
Letture. Romano. At 14,19-28; Sal 144; Gv 14,27-31.
Ambrosiano. At 22,23-30; Sal 56 (57); Gv 10,31-42.
Bizantino. At 12,25-13,12; Gv 8,51-59.