Si dice che siamo un popolo di commissari tecnici della Nazionale, nel senso che di calcio tutti parlano e possono parlare: è uno dei pochi argomenti capaci di abbattere steccati sociali e culturali. Non c'è quindi da meravigliarsi se scopriamo che in Italia ci sono sei milioni di fantallenatori, ovvero di coloro che si dedicano al Fantacalcio, che consiste nell'organizzare attraverso un'asta fantamilionaria una propria squadra virtuale, formata però da calciatori reali (che militano ad esempio nella nostra seria A), e di schierarla ogni settimana contro una analoga squadra avversaria prestabilita. Dopo di che si ottengono dei punteggi attraverso apposite pagelle su come i singoli calciatori hanno giocato (sempre che siano stati schierati nella realtà), se hanno fatto gol, se sono stati espulsi, ecc. Si tratta di un gioco che da trent'anni riscuote grande favore, come testimonia quel decimo della popolazione italiana che lo pratica, per cui era inevitabile che arrivasse anche in tv in forma di spettacolo e che a proporlo fosse la piattaforma streaming dell'azienda che sponsorizza il calcio nostrano, TimVision, su cui ogni venerdì è disponibile una puntata di Fantacalcio Serie A Tim in cui otto appassionati, sotto lo sguardo di sedici telecamere, l'ausilio di grafica tecnologica e un po' di cabaret di circostanza, danno vita alle sfide settimanali proclamando vincitori e vinti, assegnando premi e comminando punizioni. A gestire il gioco e la messa in scena è il telecronista Pierluigi Pardo, fantallenatore della Pardense. In campo con lui, tra gli altri, l'influencer Ludovica Pagani, l'attore Riccardo Rossi, l'onnipresente Ivan Zazzaroni e gli ex calciatori Gigi Di Biagio e Bernardo Corradi. Per molti è un piccolo show, per i fantallenatori d'Italia è materia di studio.