Papa Francesco, gli smartphone e la capacità di “rimediazione”
Ma se avessi dovuto farci un titolo anch'io, come la gran parte dell'informazione religiosa online ( tinyurl.com/yabq4ddq ), lo avrei costruito su una delle tre «parentesi» aperte da Francesco, e in particolare su quella che, sia pure latamente, era la più «digitale»: la raccomandazione, decisamente ferma, a non utilizzare gli smartphone durante la celebrazione liturgica per scattare foto o girare video, perché «la Messa non è uno spettacolo». Parole che la maggior parte degli utenti avrà letto proprio attraverso uno smartphone: uno strumento al quale Francesco stesso, come è noto, non si sottrae quando qualcuno, a tu per tu, gli chiede un selfie. Ieri, alla presentazione del volume Il racconto di Francesco. La comunicazione del Papa nell'era della connessione globale, i curatori Lorusso e Peverini – ha riferito Alessandro Gisotti su Radio Vaticana ( tinyurl.com/y8vxmv38 ) – hanno descritto la capacità del Papa di «rimediazione», cioè di creare «un circuito semiotico che include il vecchio e il nuovo». Credo che all'Udienza generale di mercoledì scorso egli ne abbia dato l'ennesima prova.