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Paolo Liu Hanzuo. Con lo sguardo all'Eucaristia vero «scudo» alla violenza

Matteo Liut mercoledì 13 febbraio 2019
Mentre la violenza infuria i cristiani conoscono l'approdo sicuro, l'unica fonte dell'amore vero: il Sangue e il Corpo di Cristo. Così fece san Paolo Liu Hanzuo, sacerdote cinese del vicariato di Sichuan, martirizzato nel 1818. Davanti ai persecutori venuti a prenderlo chiese e ottenne di terminare la celebrazione dell'Eucaristia: era l'unica cosa che contava. Nato attorno al 1778 e cresciuto nella fede, da giovane era pastore; all'età di 30 anni fu ordinato prete. La persecuzione del regime pagano cinese gli impose di vivere nel segreto il suo ministero, travestendosi da contadino. Venne però tradito da qualcuno che lo denunciò alle autorità. La mattina del 15 agosto 1817, solennità dell'Assunzione, i pagani irruppero in una stanza in cui egli stava celebrando la Messa. Dopo essere stato flagellato fu imprigionato fino a quando venne condannato e ucciso per strangolamento: era il 13 febbraio 1818.
Altri santi. San Benigno di Todi, martire (IV sec.); san Martiniano, eremita (IV-V sec.).
Letture. Gen 2,4-9.15-17; Sal 103; Mc 7,14-23.
Ambrosiano. Sir 37,7-15; Sal 72; Mc 8,1-9.