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Pagine su e giù, tra nobiltà e miserie

Gianni Gennari venerdì 15 maggio 2009
Letture come in barca: su e giù, ma qualche onda è anomala, o in su per chiarezza e positività, o in giù per confusione e meschinità manifesta. Cominciamo dal su. Martedì "Repubblica" (p. 1) Gad Lerner: "Quando Wojtyla si fece giudeo tra i giudei". Come spesso originale e qui esemplare Lerner, dice subito due cose. La prima è che «Benedetto XVI ha dissipato a Yad Vashem ogni possibile equivoco sull'interpretazione della Shoah». Notevole. Anche perché, come segnalato ieri, in quelle stesse pagine è controcorrente. La seconda è che non è giusto confrontare pigramente questo evento col pellegrinaggio giubilare di Giovanni Paolo II: diversi tempi, diversi i Papi, diverso il tenore di gesti e parole, ma si tratta di uno stesso cammino verso la pace per tutto il mondo, a partire dal nodo della Terra Santa delle tre religioni. Ha quindi paradossalmente ragione Igor Man " altra spinta in su, stesso giorno su "La Stampa" " a parlare di Gerusalemme «Capitale troppo santa», avvertendo che ogni rigidità precostituita, da qualsiasi parte e in qualsiasi direzione, è vero ostacolo alla pace non sognata soltanto, ma realisticamente possibile. Leggi e respiri, ma come sempre c'è anche il giù. Sul "Giornale" (p. 14), a sigla SteG " pudore residuo? " titolo annuncio: "L'atea marxista Lucia Annunziata scrive per il Vaticano"! Esordio erudito: «Lucia come Enrico IV, anche lei è scesa a Canossa». Forse "L'Osservatore" ospiterà un articolo della ex presidente Rai ed ecco lo strillo, senza senso del proprio ridicolo. «È scesa»? Non sanno che Canossa è in alto, su una rocca, e piombano giù. Miserie"