Doccia scozzese, oppure luce inattesa e poi buio fitto. L'altro ieri due luci inattese. Su "Repubblica" (14/6) due pagine su «Lo Spirito Santo e l'universo della mente»: Eugenio Scalfari è felice per un'omelia di papa Francesco che ha parlato a lungo dello Spirito Santo mettendolo «al centro» dell'attenzione.Entusiasmo bello, a parte qualche particolare… P. es. non proprio esatto dire che S. Paolo parla dello Spirito Santo «per la prima volta nella sua lettera agli Efesini». È infatti noto che il più antico testo paolino è la Prima ai Tessalonicesi – i cristiani di Tessalonica, l'odierna Salonicco – che inizia proprio ricordando Padre, Figlio e Spirito Santo (I Tess. 1, 1-5).Ed errorini ed erroroni non finiscono qui. L'entusiasmo è bello, ma fa strani scherzi… La cosa vale anche, stesso giorno, per il ricordo duplice ("Giornale", p. 23 e "Foglio", p. 2) del cardinale Giacomo Biffi, «apostolo del sorriso» e dell'umorismo, rispettivamente scritto da Giorgio Carbone e Giuliano Ferrara, e su queste colonne, p. 20, per l'elogio firmato dal cardinale Angelo Bagnasco: «Stella che orientò la società e la Chiesa». Tre luci, anche molto diverse, ma luci… E il buio? Spiace trovarlo, fitto e addirittura vergognoso, su "Libero" (p. 8:«Silvio bastardo, speriamo muoia»!) che giustamente indignato riporta le parole di un prete (sic!) contro una persona che è in gravi difficoltà di salute, indicato fin dal titolo, e che scende a livelli di una tale bassezza e volgarità da vergognarsi persino a riportarle di seguito: insulti a 360 gradi anche al «Vaticano (omissis! ndr)», additato all'ingrosso e insieme ad altri come «affarista senza scrupoli», senza un briciolo di buon senso, e con tanto disprezzo che diventa odio esplicito e proclamato.Leggi e ti aspetti una smentita, da "Scherzi a parte". Niente: purtroppo non messa a parte c'è solo proterva superbia. Pietà!