La fedeltà produce la pace, perché solo la capacità di mettere al centro i valori fondamentali autentici permette di superare gli errori e le meschinità umane. Lo dimostra bene la storia di santa Elisabetta di Portogallo, che tra le mura domestiche così come nella vita pubblica divenne testimone della fedeltà del Vangelo, trasformando le infedeltà del marito in occasioni per mostrare al mondo la via di Dio. Era nata a Saragozza, in Aragona (Spagna), nel 1271, figlia del re di Spagna Pietro III, e a soli 12 anni venne data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli. Nonostante le infedeltà del marito, la regina seppe essere sua consigliera saggia, aiutandolo a smorzare le tensioni tra Aragona, Portogallo e Spagna. Alla morte di Dionigi donò i suoi averi ai poveri e ai monasteri, diventando terziaria francescana. Morì nel 1336 e fu canonizzata nel 1625.
Altri santi. Sant'Ulrico, vescovo (X sec.); beato Pier Giorgio Frassati, laico (1901-1924). Letture. Am 5,14-15.21-24; Sal 49; Mt 8,28-34. Ambrosiano. Gs 3,1-13; Sal 113A; Lc 9,0-17.