Tra le tante contraddizioni dei nostri tempi, una risulta particolarmente macroscopica. Da un lato sembriamo proiettati nel futuro: l'incremento del numero dei ragazzi che studiano, che si formano in discipline scientifiche e hanno familiarità con le moderne tecnologie; la ricerca sempre più sofisticata nei diversi campi del sapere; la scienza medica che ci sorprende con progressi decisivi per contrastare anche malattie aggressive; la robotica e l'intelligenza artificiale che rendono tutto più ordinato e agevole, la stessa conquista dello spazio a portata di mano. Dall'altro siamo vittime di forme mentali e comportamentali che ci ricacciano indietro di secoli: la contrarietà ai vaccini; il delirio dei terrapiattisti; il ricorso a ciarlatani per curare malattie gravi; l'ingenuità con cui crediamo alle promesse impossibili e alle bugie insormontabili di politici avventurieri; l'ignoranza religiosa che porta gli stessi cristiani a meravigliarsi di fronte a manifestazioni e suggestioni miracolistiche di dubbio segno, mentre non si meravigliano del vero "miracolo" e "scandalo": il Vangelo e la croce. Il motto «Osa sapere», prima che un tributo a Kant e all'Illuminismo, è il riconoscimento della nostra prima caratteristica di uomini: essere dotati della ragione (lógos).