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Ilario e Taziano. Oltre la linea di confine per annunciare l’amore vero

Matteo Liut sabato 16 marzo 2024
Superare la linea di confine per vivere fino in fondo l’amore di un Dio che va incontro al mondo. È un messaggio attuale e profetico quello che oggi ci arriva dal Nordest, dalla Chiesa di Aquileia e da due dei suoi più importanti testimoni: Ilario e Taziano. Un messaggio che ci ricorda la capacità del Vangelo di tenere insieme popoli e culture apparentemente molto diverse tra loro. Nel Martirologio geronimiano il nome di Ilario corrisponde a quello del secondo vescovo di Aquileia, associato, come si usava al tempo, al “suo” diacono, Taziano. Secondo la tradizione i due esponenti della comunità cristiana di Aquileia subirono il martirio sotto Numeriano il 16 marzo 284. Secondo alcuni studi però la loro morte sarebbe da anticipare di una trentina di anni, al tempo dell’imperatore Decio. Ciò che è certo è il segno profondo lasciato dai due martiri ad Aquileia, dove già nel IV secolo si trovava un “martyrium” a loro dedicato. Nel 586 per timore dei Longobardi, il patriarca Paolo si rifugiò a Grado, portandovi i corpi dei santi martiri, fra cui quello di Ilario e Taziano. A Gorizia già all’inizio del XIII secolo era loro dedicata una chiesa, che, dopo la sopressione della diocesi patriarcale di Aquileia e l’erezione dell’arcidiocesi di Gorizia è diventata la Cattedrale. I due santi martiri sono anche i patroni della città di Gorizia. Altri santi. Sant’Eusebia, badessa (VII sec.); san Giovanni de Brebeuf, martire (1593-1649). Letture. Romano. Ger 11,18-20; Sal 7; Gv 7,40-53. Ambrosiano. Gl 3,1-5; Sal 88 (89); Rm 8,12-17b; Mt 19, 13-15. Bizantino. Eb 9,1-7; Lc 1,39-49.56. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata