La riforma per essere efficace deve "cambiare il cuore", altrimenti resta solo un'operazione rituale sterile e di facciata. Il messaggio ci arriva dal quinto secolo prima di Cristo, quando in Israele si trovò a operare il profeta Malachia, l'ultimo - ma solo per ordine - tra i cosiddetti "profeti minori". La sua parola s'inserisce nel tempo in cui Israele si era già ricostruito dopo il rientro dall'esilio babilonese: il tempio era tornato a splendere, ma ciò che si celebrava rischiava di rimanere solo espressione di un vuoto legalismo. Il profeta allora richiama tutti all'orizzonte ultimo, quello che dona senso al farsi di ogni giorno: l'incontro con il Signore. Ogni azione deve essere orientata alla ricerca genuina di Dio, proprio come la liturgia insegna in questo tempo di preparazione al Natale.Altri santi. San Graziano di Tours, vescovo (III sec.); san Wunibald di Heidenheim, abate (701-761).Letture. Ger 23,5-8; Sal 71; Mt 1,18-24.Ambrosiano. Rt 1,15-2,3; Sal 51; Est 3,8-13; 4,17i-17z; Lc 1,19-25.