Hai reso i tuoi figli pieni di dolce speranza perché tu concedi dopo i peccati la possibilità di pentirsi (Sap 12,19b).
Paziente è il mio Dio, intensità d'amore, che come sapiente contadino aspetta il tempo della mietitura per dare giusto spazio al grano e fuoco alla zizzania. Tempo di attesa che apre il cuore alla speranza e mette in fuga la paura che non ci sia più tempo per cambiare, che non ci sia più niente da fare. Troppo si volteggia nel pensiero nel tentativo di far distinzione tra chi sia grano e chi zizzania. Forse basterebbe che ognuno guardasse la propria storia per dire il vero al vero e imparare a pesare quanta zizzania avanza e quanto grano resta dentro. Ognuno in fondo è un campo e la propria vita terra seminata per portare copioso frutto. I conti si faranno alla fine su uguale stadera, ma nel frattempo è necessario essere pronti a pesare il tempo quotidiano e fare in modo che il pentimento pesi il bene da conservare e il male fatto da bruciare nel fuoco del perdono. Campo la vita, granaio la storia di ogni verità che libera dalla presunzione di credere che siano sempre gli altri il problema e noi la risorsa. Il mio Dio è gioia del perdono e sempre attende il ritorno a casa del figlio lontano. Pedagogia d'amore che va oltre il suo spazio e consegna a chi il mestiere ha imparato che c'è più gioia nel dare, che nell'emozione del ricevere.