Ogni tanto si parla sul serio anche di giovani. Meno male
Come rimediare? Qui sorgono i problemi. Panebianco invoca «un gabinetto di guerra per stabilire le contro-misure». Pietro Garibaldi ("Stampa", 20/7) si appella a Draghi, un po' come in un antico carosello ("Gigante, pensaci tu!"): «Per rimettere i giovani al centro delle scelte e dell'attenzione di politica economica, non ci resta che sperare in uno scatto del Presidente del Consiglio, da sempre attento alle prospettive dei giovani delle prossime generazioni». Lo stesso quotidiano, il giorno dopo ("Stampa", 21/7), ospita una lettera delle «400 Associazione» (al singolare, può scappare, ndr) della Rete "#EducAzioni". Pezzi importanti della società, realtà associative, di studio e – appunto – di azione che da sud a nord del nostro Paese si battono concretamente contro disuguaglienze e discriminazioni. E cercano di "svegliare la politica"... Speriamo.
Clamorosa rivelazione, infine, sulla "Repubblica" (21/7), titolo: «Ho iniziato le pratiche per sbattezzarmi»). Francesca Pascale, intervistata da Giovanna Casadio, informa: «Sono credente, vorrei fosse chiaro. Ma accanto alla Chiesa apostolica, c'è un'altra parte che si divide tra omofobia e silenzio sulla pedofilia. Non mi piace una Chiesa che discrimina». Pascale si sbattezza (e straparla): non è il caso di farsi prendere dal panico.