Rubriche

“O anche no” e Sheva tra i disabili di guerra

Andrea Fagioli domenica 3 dicembre 2023
La guerra è la più grande fabbrica di persone disabili. Non ce lo dobbiamo dimenticare. Fa bene, pertanto, Paola Severini Melograni a ricordarcelo subito in apertura dello speciale di O anche no andato in onda venerdì in prima serata su Rai 3 all’antivigilia della Giornata internazionale delle persone con disabilità che si celebra oggi. Dopo il Kurdistan, il Kosovo e il Senegal, dove le telecamere di O anche no si sono recate per mostrare le realtà solidali italiane lì presenti, il programma di inclusione sociale (sempre tradotto in lingua dei segni) continua così la sua riflessione sulle guerre più o meno dimenticate che creano comunque disabilità. Con un testimonial d’eccezione, il calciatore Andrij Šhevcenko, impegnato in prima linea a favore della pace e oggi consigliere del presidente ucraino Zelensky, Paola Severini ha condotto i telespettatori in un Centro di riabilitazione a Kiev per poi spostarsi lei stessa a Leopoli, dove la Chiesa cattolica è impegnata sull’accoglienza dei profughi e degli invalidi a causa della guerra, tanti ragazzi che nonostante tutto sorridono perché, come spiega il vescovo Mieczysław Mokrzycki, almeno loro sono vivi anche se non hanno più le braccia o le gambe. Da Leopoli a Los Angeles per la drammatica ed emozionante testimonianza di Ron Kovic, il marines ferito in Vietnam e rimasto paralizzato, che ha ispirato il film di Oliver Stone, Nato il 4 luglio. A corredo dello speciale una serie di interviste tra cui quella allo scrittore Eraldo Affinati, che racconta tra l’altro della scuola «Penny Wirton» di Roma dove insegna gratuitamente l’italiano ai giovani immigrati, «i ragazzi di Barbiana di oggi», che hanno bisogno di imparare la nostra lingua per crescere e integrarsi. Immancabili e attesi come sempre gli stacchi musicali de I ladri di carrozzelle, la «sbrock band» formata da artisti con disabilità. © riproduzione riservata