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NUVOLA E SCIROCCO

Gianluigi Corti domenica 5 agosto 2018
Nel vangelo di Luca non ci sono paralleli al passaggio di Matteo in cui Gesù mette in campo uccelli del cielo e gigli del campo come valide piste per arrivare alla paternità divina che nutre e veste e fa da base alla fiducia dei discepoli per le loro materiali necessità. Si trova là però un'altra interessante dichiarazione di Gesù: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: "Arriva la pioggia", e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: "Farà caldo", e così accade» (Lc 12,54-55). Il Maestro riconosce ai suoi conterranei di essere bravi nelle previsioni del tempo ma subito li bolla come ipocriti perché non sono capaci di saltare lo steccato empirico dei fenomeni metereologici. Guardano in faccia, riprendendo il tenore originale del testo, la terra e il cielo, intuendone bene l'umore, ma non arrivano a saggiare la qualità del tempo che vivono, non raggiungono la sua specificità come kairós, momento buono, occasione giusta. Il loro caso è triste, ma non isolato. Per molti gli elementi creati sono chiusi in sé stessi, fenomeni interessanti ai quali però non si riconosce il ruolo di personal trainer, cioè la capacità loro intrinseca di allenare per un salto di qualità nella vita afferrandone al volo la Presenza che la caratterizza come riuscita.