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Nuove cronache in apnea dell'epopea euro-azzurra

Umberto Folena martedì 6 luglio 2021
Giunti alla quinta fatica, gli erculei cronisti sportivi celebrano la Nazionale con toni epici, dando voce all'Omero che alligna in loro. Avendo essi scritto dalle 23 in poi, in apnea tachicardica, i gentili lettori sono invitati alla comprensione. Le citazioni sono tratte dai quotidiani di sabato 3/6.
«Amici! Connazionali! Italiani tutti! Siamo in semifinale all'Europeo!» (Fabrizio Biasin, "Libero"). «Gli Azzurri possiedono la bellezza interiore e uno spirito omerico» (Maurizio Crosetti, "Repubblica"). «Purtroppo l'Europeo di Spinazzola è finito. Fin qui è stato il migliore. Come nella mitologia greca, quando gli eroi osano troppo, gli dei invidiosi li falciano» (Luigi Garlando, "Gazzetta"). «Ettore muore, Achille muore, non c'è leggenda senza dolore» (Mario Sconcerti, "Corriere"). «Serviva uscire dal labirinto dell'Apocalisse, dove il Minotauro l'avevamo incontrato eccome e aveva le fattezze della Svezia» (Alessandro Dell'Orto e Tommaso Lorenzini, "Libero"). «Verratti, molla umana su ogni pallone arpionabile» (Enrico Currò, "Repubblica"). «Chiellini, caricato a molla, si mangia Lukaku» (Garlando, "Gazzetta"). «Oltre i limiti c'è la bellezza, di quel tipo che si conquista soffrendo» (Crosetti, "Repubblica). «La Grande Bellezza non si ferma» (Giuseppe Tassi, "Quotidiano Nazionale"). «L'Italia passa con due colpi di classe che la definiscono: bella» (Giulia Zonca, "Stampa"). «Momenti di splendore totale» (Claudio Ranieri, "Gazzetta"). «Un'Italia sontuosa"» (Currò, "Repubblica"). «Mancini: corpo inquieto, occhi forastici» (Fabrizio Roncone, "Corriere"). «Una vera banda di fratelli e fratellastri» (Crosetti, "Repubblica"). «È la notte più bella per i nostri Skywalker» (Fabrizio Bocca, "Repubblica"). «Però, insomma, che notte» (Roncone, "Corriere"). «Sono felice. Capita poche volte che un cronista possa dirlo, ma mi sono emozionato e ringrazio» (Sconcerti, "Corriere"). «C'è un matto, qui, sotto la tribuna stampa, che ha messo a palla Orietta Berti» (Roncone, "Corriere").