Nuova economia e vecchia politica, lo «iato» si sente
Hanno dominato la scena i racconti appassionanti di aziende storiche dell'imprenditoria familiare italiana che hanno saputo rinascere sul mercato, incrociati e alternati con quelli di aziende innovative che hanno sfruttato la tecnologia per interpretare nuovi bisogni e nuovi mercati. Mentre sullo stesso palco la politica è risultata in gran parte assente. Probabilmente disinteressata a una narrazione di questo tipo, perché ontologicamente imprigionata in logiche davvero altre, e ormai purtroppo di più corto respiro
È stato uno "iato" non casuale, e non episodico. «La politica è in crisi e lo sono anche i cittadini, perché il primo problema dell'Italia è che ha paura. Paura di tutto». Così Alessio Rossi, nelle sue tesi, ha aperto la manifestazione. Sottolineando una frattura che dà il senso più profondo delle due principali forze che si combattono oggi nel nostro Paese: la forza della «conservazione utilitaristica» – che mette insieme la paura di retrocedere nella scala sociale con la difesa dello status quo, dei diritti senza doveri e delle rendite senza posizione – e quella della «innovazione necessaria», che sa di dover rischiare per sopravvivere e di dover mixare culture, esperienze e competenze per vincere. La politica si colloca troppo spesso nel primo esercito e talvolta alla sua testa, l'impresa più frequentemente nel secondo. E nei casi migliori è capace di guidarlo.
Usando questa chiave di lettura, il muro che (apparentemente) divide la manifattura dalle piattaforme digitali svanisce di colpo. Lo sta dimostrando in Italia il pacchetto di misure di Industria 4.0, che incentiva aziende con business tradizionali a innovare servizi e prodotti. E lo simboleggia efficacemente l'immagine-simbolo dell'evento dei Giovani Imprenditori: una sedia tradizionale, in equilibrio precario tra passato e futuro, sovrastata da un drappo di ceramica hi-tech. Tradizione e innovazione, insieme, di fronte a una curva della storia dalla quale non è possibile sapere (a priori) come usciremo.
@FFDelzio