Più lo si studia, e più il mistero delle Illuminations di Rimbaud s'infittisce. È uscito in Francia il saggio di Eddie Breuil Du Nouveau chez Rimbaud (Honoré Champion, pp. 198, euro 29) con l'ipotesi che il poeta Germain Nouveau non sia stato un semplice aiuto copista delle Illuminations, ma ci abbia anche messo del suo (il titolo gioca sul cognome dell'amico di Rimbaud e suona come «C'è del nuovo in Rimbaud»).Ricapitoliamo. Nell'ottobre 1873 Rimbaud, diciannovenne, termina la stesura di Une saison en enfer, la fa pubblicare in Belgio in 500 esemplari e si disinteressa di diffonderla. Ha risolto il sodalizio con Paul Verlaine, terminato con i due colpi di rivoltella al polso che l'amico gli ha sparato il 10 luglio dello stesso anno. Arthur sembra dare l'addio alla letteratura e sta per iniziare i suoi vagabondaggi in Oriente e in Africa, per rientrare in Francia malato (gli sarà amputata una gamba) e morire a 37 anni il 10 novembre 1891.Nel febbraio 1875 Rimbaud si era incontrato a Stuttgart con Verlaine, appena uscito di prigione dove aveva ritrovato la fede. Paul cerca di riportare Arthur sulla buona strada, e l'incontro finisce a cazzotti. Ma non è una rottura: Rimbaud, infatti, affida a Verlaine un pacchetto di manoscritti ingiungendogli di farli avere al poeta Germain Nouveau (con il quale aveva abitato a Londra da marzo a giugno 1974; vent'anni Arthur, ventitré Germain) per la pubblicazione, e Paul fedelmente esegue.Il piccolo libro vede la luce nel 1886, con prefazione di Verlaine che dà il titolo Illuminations, dall'inglese Coloured plates, «Stampe a colori». Né Rimbaud, che è in Africa, né Nouveau, sempre contrario alla circolazione delle sue poesie, sono al corrente della pubblicazione. I brevi testi, in prosa e in versi, non hanno un filo conduttore e vengono stampati in ordine casuale.Breuil, da un'attenta analisi degli originali in cui compaiono le grafie di entrambi i poeti, ipotizza che almeno Villes e Métropolitain siano opera di Nouveau, trovando riscontri anche per un'interpretazione diversa del titolo: Illuminations alluderebbe al Jardin Mabille di Parigi, un locale da ballo con straordinaria illuminazione a gas, frequentato da Nouveau che era anche attore e pittore. Le Illuminations verranno ristampate nel 1898, nel 1914, nel 1945, nella Pléiade del 1946, e ancora nel 1985 e nel 1999, quasi ogni volta con l'aggiunta di altri testi ritrovati e l'espulsione di altri non pertinenti. Nelle prime edizioni, infatti, erano inclusi perfino i versi della Chanson de la plus haute tour ed Eternité, che appartengono alla Saison, così come sicuramente di mano di Rimbaud è Vagabonds che allude al suo rapporto con Verlaine, tema della Saison.L'ordine casuale dei frammenti fa sì che felicemente, a partire dal 1898, le Illuminations si concludano con Génie, meraviglioso testo suscettibile d'interpretazione cristologica.Il merito principale del lavoro di Breuil, che apporta inediti elementi senza chiudere la questione, è di valorizzare Germain Nouveau, singolarissimo personaggio che a quarant'anni, nel 1891, dopo una crisi mistica che per cinque mesi lo portò in manicomio, si diede a vita errante e mendica, sulle orme di san Benedetto Labre, morendo a 69 anni nella Pasqua del 1920, forse per un digiuno troppo prolungato.Tutte le sue opere sono postume, accolte definitivamente nella Pléiade nel 1970. In Italia si conosce solo l'edizione Einaudi 1972, intitolata I baci e altre poesie, a cura di Luciana Frezza. È stato valorizzato dai surrealisti, soprattutto da Louis Aragon, e anche da noi meriterebbe notorietà maggiore.Comunque, Rimbaud non cessa di far discutere e interessare. L'ultima, in ordine di tempo, è l'antologia Libro pagano (Stampa alternativa, pp. 112, euro 12) nell'efficace traduzione di Antonia Castronuovo, peraltro senza testo originale a fronte.