Ave Maria, Signora dell'Avvento, la misericordia di Dio risplende con chiarezza in te. Tu sei benedetta fra le donne. Nel seno tuo va maturando il mattino. O Madre amica, lieve, magnifica e attenta al vasto patio della nostra solitudine. Tu sei colei che meglio governa la turbolenta forma della nostra sete. Prega per noi che attraversiamo il mondo adesso. Prega per noi che passiamo questa ora. Davvero tu porti la nostra umanità nel profondo del tuo grembo. E conosci come nessun altro le scoscese città per cui transitiamo, le sirene impastate di allarmi, il peso del nostro corpo buio. Ma è nel travaglio dell'amore divino che tu intera brilli, o Madre indifesa come un fuoco. Tu posi piano su di noi le tue mani protettrici, e il tempo di questo amore trasparente e intimo rabbonisce le tempeste in cui ci siamo consumati. Gettiamo nel grembo tuo la nudità dei nostri sogni tatuati di tremula cenere e vuoto. Ma, gradino dopo gradino, anche barcollando, noi ascendiamo se tu chini su di noi il tuo sguardo, vasto spazio di visione. Ci consola l'abbraccio del tuo silenzio in fiore, e la canzone del tuo sorriso ci risolleva, poiché il miracolo di Dio si fa frutto nel ventre tuo. Inizia in te il verbo festivo, promesso e in pienezza. Per questo, nel tempo dell'attesa siamo in cerchio festanti attorno al tuo grembo.