Non la morte nega dignità all'uomo, ma chi la infligge
Gli "eutanasisti" che dicono di difendere la dignità dei morenti anticipandone la fine svalutano così proprio ciò che vorrebbero garantire: sostengono che la dignità va salvata, perché altrimenti il morente ne verrebbe privato dal male e dalle sofferenze. In realtà, nell'uomo la dignità è implicita, lo costituisce come persona e ne qualifica la vita. L'uomo è "dignitoso" in quanto tale e finché tale resta. È "umano" dal concepimento alla morte e anche oltre. Chi perde la dignità, invece, è colui che nega la vita a una persona: con l'aborto volontario, con una morte inflitta ad altri o praticata su sé stesso. La offende anche con i metodi di fecondazione artificiale, perché trattano il nascituro come un oggetto. Oppure con le droghe – anche quelle «leggere» – che stravolgono il "compos sui", cioè la consapevolezza di sé stessi. Nel suo editoriale sull'Espresso e in nome – al solito – dei «nuovi diritti», Saviano dice di difendere dal «moralismo vuoto» e dal «bigottismo» non solo l'uso delle droghe, ma soprattutto l'affitto dell'utero e la maternità surrogata, quella che, quando «i committenti si dileguano», diventa una «costrizione a tenere un bambino senza averlo preventivato» o «si pente e vuole tenersi il bambino» che non è un figlio, ma una bambola, un pupazzo, un peluche.
In questa materia Saviano sarà credibile quando sull'Espresso difenderà la dignità del figlio ripudiato in grembo e contesterà quella della madre che lo abortisce o che lo produce su commissione. Infine, quando sposterà le accuse di immoralità professionale dai medici obiettori ai medici abortisti.
PRIMA, NON DOPO
Sulla Stampa è apparsa (martedì 14) una sintesi della conferenza che Sabino Matarrese, noto scienziato, astrofisico e cosmologo, ha tenuto alla Scuola Normale di Pisa su «Che cosa è avvenuto un milionesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo dopo il Big Bang». In sintesi: un processo ultrarapido di «gonfiamento» delle «fluttuazioni quantistiche del vuoto» creava «particelle virtuali» da cui si formavano «minuscoli "semi" dai quali è sbocciato tutto». Questa è un'orrenda sintesi, ma serve solo a giustificare il vero interrogativo, che nessuno si pone e cui nessuna scienza potrà mai rispondere se non accetterà la fede: «Che cosa è avvenuto un milionesimo eccetera prima del Big Bang?».