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Noi siamo leggenda Giovani e arrabbiati

Andrea Fagioli venerdì 24 novembre 2023
L’adolescenza è forse l’età più complicata e contraddittoria nella vita degli uomini e delle donne. Riguarda il periodo di passaggio dallo stato infantile a quello adulto, ma oggi, con la precocità delle esperienze sessuali, è persino difficile stabilire a quali anni corrisponda. A rimanere spiazzati sono prima di tutto i genitori, ma anche gli educatori e persino la televisione. Non sono poche, infatti, le serie tv che affrontano con esiti alterni e contrastanti il mondo degli adolescenti, anche perché, con l’ottica di autori adulti, non sempre si riesce a trovare la chiave giusta e l’equilibrio per raccontare l’età delle incertezze, degli amori impossibili, dei genitori che sembrano degli estranei, del bullismo e dello sballo. Ennesima prova, piuttosto riuscita, si ha in questi giorni con l’avvio della serie Noi siamo leggenda, il mercoledì sera su Rai 2 e disponibile su RaiPlay. La storia (ideata da Valerio D’Annunzio e Paolo Terracciano) è quella di cinque ragazzi sui diciassette anni alle prese con i casi della vita, compresa la morte di un genitore, e con le difficoltà appena elencate di un’età in cui l’infanzia è un ricordo e la maturità un miraggio. Può allora succedere che questi ragazzi, ritenendo la vita ingiusta, covino dentro di sé una rabbia che ha bisogno di esplodere e che nel caso specifico si trasforma in superpoteri come quello di incendiare e fondere i metalli con le proprie mani. Una soluzione di fantasia, saggiamente contenuta (almeno nei primi due episodi) per non scadere nella fantascienza vera e propria. Qui i superpoteri sono appunto l’esasperazione della rabbia che esplode in quel periodo dell’esistenza, sono un pretesto per raccontare, con un pizzico di originalità e la mano esperta di un regista come Carmine Elia (Don Matteo, La porta rossa, Mare fuori…), la vita di un gruppo di ragazzi tra sogni, ambizioni, dolori e sconfitte. © riproduzione riservata