Lontani dal mondo per immergersi nel cuore di Dio: da sempre gli eremiti sono l'icona visibile della radice del vivere cristiano. Tra questi testimoni di radicalità c'è san Nicola Politi. Nato ad Adernò – oggi Adrano (Catania) – nel 1117 da una famiglia nobile, fin da ragazzo si sentiva attratto dalla vita religiosa. La famiglia, però, organizzò per lui un matrimonio, tuttavia il giorno delle nozze riuscì a fuggire, ritirandosi a vita eremitica. Divenne quindi monaco laico nel Monastero basiliano del Rogato, vivendo fino alla fine in una grotta: da qui, per un sentiero impervio, raggiungeva il monastero ogni sabato per la Messa e la confessione. La tradizione gli attribuisce fin dagli anni della gioventù diversi segni miracolosi: scacciava i lupi che assalivano gli ovili oppure pregava e intercedeva per la guarigione dei malati. Arrivò anche a predire la data della propria morte, che gli fu anticipata da un angelo il 12 agosto 1167. Come annunciato, si spense all'alba del 17 agosto seguente stringendo a sé la croce.
Altri santi. San Mirone di Cizico, martire (250); santa Chiara di Montefalco, monaca (1268-1308).
Letture. Romano. Gdc 6,11-24; Sal 84; Mt 19,23-30.
Ambrosiano. Esd 4,1-16; Sal 83 (84); Lc 12,49-53.
Bizantino. 2Cor 8,16-9,5; Mc 3,13-21.