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Nicola di Flüe. Sposo, padre, eremita, guida per la Svizzera

Matteo Liut domenica 21 marzo 2021
La Svizzera ha come «padre della patria» san Nicola di Flüe, un uomo che fu sposo, ebbe figli e poi visse in romitaggio, diventando però un faro spirituale e civile per i suoi contemporanei. Il patrono degli elvetici nacque nel 1417 presso Sachseln, nel Canton Obvaldo, e aveva da sempre sognato una vita da religioso. Prima di poter dare forma a questo desiderio, però, dovette accettare alcune cariche civili e militari. Nel 1445 sposò Dorothea Wyss: ebbero 10 figli, cinque maschi e cinque femmine. All'età di 50 anni, però, seguendo della chiamata che aveva sentito fin da giovane, dopo aver avuto il consenso della moglie e dei figli più grandi partì da casa, come pellegrino, alla volta dell'Alsazia. Lì, però, il suo rigore spirituale e la vita ritirata attirarono ben presto la curiosità dei vicini e così decise di ritirarsi presso il dirupo del Ranft, non lontano dalla città natale. Lasciò il suo romitaggio solo per andare in aiuto dei suoi connazionali, che grazie a lui scongiurarono una guerra tra Cantoni nel 1481. Morì nel 1487.
Altri santi. San Serapione di Thmuis, vescovo (IV sec.); santa Benedetta Cambiagio Frassinello, religiosa.
Letture. Romano. Ger 31,31-34; Sal 50; Eb 5,7-9; Gv 12,20-33.
Ambrosiano. Dt 6, 4a. 20-25; Sal 104 (105); Ef 5, 15-20; Gv 11, 1-53
Bizantino. Eb 9,11-14; Mc 10,32-45.