La gioia del Vangelo non è "beata ignoranza", bensì "beata consapevolezza": mettersi in ascolto di Dio apre lo sguardo sulle ferite del mondo e illumina il dolore con la luce dell'amore vero. In questa prospettiva visse san Nicola da Tolentino, religioso conosciuto e amato per il sorriso, che nascondeva una vita fatta di penitenza e preghiera. Nato nel 1245 a Castel Sant'Angelo in Pontano, nella diocesi di Fermo, Nicola era entrato fra gli eremitani di Sant'Agostino di Castel Sant'Angelo ancora giovanissimo come oblato. Nel 1274 venne ordinato prete e nel 1275 arrivò a Tolentino dove restò fino alla morte, il 10 settembre 1305. Nel suo ministero si dedicò alla predicazione sul territorio, testimoniando la potenza del Vangelo con il sorriso, anche nel confessionale. Oggi la sua voce ci invita a superare l'odio e a tendere la mano con gioia verso chi ci sta accanto.
Altri santi. San Nemesio di Alessandria, martire (III sec.); sant'Auberto di Avranches, vescovo (VIII sec.). Letture. 1Cor 8,1-7.11-13; Sal 138; Lc 6,27-38. Ambrosiano. 1Pt 4,1-11; Sal 72 (73); Lc 17,11-19.