A volte, una canzone può servire a chiarirci la via a riflessioni necessarie. Specie oggi che viviamo nell'inquietudine, e tutti vorremmo essere Batman e non il suo compare “minore”, Robin. Specie adesso che miriamo tutti a vite e amori senza smagliature. Ma la realtà dice altro, ed è qui che giungono in soccorso canzoni come questa di Cesare Cremonini, con parole capaci d'interrogarci sul senso del mondo come vorremmo riuscire a fare noi. «Quel che vorrei dirti... è solo che a guardarti negli occhi mi ci perdo... Se giurassi di dormire con te e non toccarti? ...Certo: puoi dormire col cane! Sai quanta gente ci vive coi cani, ci parla come a esseri umani! Intanto i giorni che passano accanto li vedi partire come treni che non hanno binari... Strana la vita, sala d'aspetto affollata, c'è un bambino che mi guarda e chiede: perché? Perché passiamo le notti aspettando una sveglia, prendiamo una cotta per la prima disonesta, complichiamo i rapporti come grandi cruciverba? Fammi un'altra domanda... Sai quanta gente la vita se la canta, quanti inutili scemi per strada o su Facebook si credono geni, ma parlano a caso? Mentre noi ci lasciamo, piangiamo e poi dormiamo coi cani? Ti sei accorta anche tu, che siamo tutti più soli? ... Ti sei accorta anche tu, che in questo mondo di eroi... nessuno vuole essere Robin?».