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Nessuna multa sul latte versato

Andrea Zaghi sabato 1 giugno 2013
Quest'anno gli allevatori non dovranno pagare una multa per aver prodotto troppo latte. È una bella notizia, che tutti speravano e che è finalmente arrivata questa settimana. Si tratta di un traguardo importante che l'intero sistema lattiero nazionale ha conseguito, ma che non deve fare dimenticare la delicatezza del settore e, soprattutto, una delle storie più nere dell'agricoltura italiana dal Dopoguerra ad oggi.Per ora, comunque, contano i fatti e, soprattutto, i numeri. L'Agea (l'Agenzia che si occupa dei pagamenti in agricoltura ma anche del controllo delle produzioni lattiere e non solo), ha quindi ufficialmente comunicato che i produttori di latte non dovranno versare il prelievo mensile (cioè la multa), per la campagna produttiva 2012/2013 che si è chiusa due giorni fa. La produzione nazionale, si è fermata sotto la soglia dei 10 milioni e 883mila tonnellate assegnata dall'Europa all'Italia, oltre il quale scattano, appunto, le sanzioni. Pericolo scongiurato quindi. «Dopo le maggiori produzioni del primo trimestre della campagna lattiera – ha spiegato Coldiretti –, quando l'aumento delle consegne è stato circa del 3-4% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, c'è stata una lenta regressione dei livelli produttivi da luglio ad ottobre, che ha avuto una decisa accelerata dal mese di dicembre ed è quindi proseguita anche a gennaio, febbraio e marzo».Quanto stabilito dall'Agea è stato giudicato positivamente da Coldiretti, così come da Agrinsieme (il coordinamento delle altre organizzazioni agricole compresa la cooperazione). Ma, come si diceva sopra, non bisogna dimenticare da un lato la situazione difficile del mercato (i rapporto fra industriali e allevatori periodicamente rischiano di frantumarsi di fronte alla trattativa sul prezzo del latte alla stalla), e dall'altro quanto ancora questa vicenda può insegnare. Anche se questa è la terz'ultima campagna lattiera in cui vige il regime delle quote. Siamo infatti alla conclusione di trent'anni di errori prima e battaglie dopo. Nel 1983 l'Europa assegnò ad ogni Stato una quota produttiva di latte. All'Italia toccò una quota molto inferiore al consumo interno. Da quell'anno iniziò un difficile percorso di applicazione delle regole europee, con leggi successive che tra il '92 e il 2009 hanno cercato di trovare una soluzione alle sovrapproduzioni, all'obbligo di pagare le multe e, soprattutto, consentire ad un comparto come quello lattiero di darsi una struttura nuova. Ci furono manifestazioni di piazza, ripetuti blocchi delle strade (famoso fu quello del viale d'accesso all'aeroporto di Milano Linate), molto latte venne letteralmente versato. Adesso, dei quasi 4.000 milioni dovuti complessivamente, 1.700 sono stati pagati dallo Stato. Mentre il prelievo richiesto ai produttori è di 2.264 milioni di euro, di cui ne sono stati riscossi solo 246, altri 346 milioni sono stati rateizzati e 175 sono ormai dati per irrecuperabili. Restano quindi da riscuotere circa 1.500 milioni.