Nello “Stabat Mater” di Mayr il dramma descritto da Jacopone
Si tratta di una partitura ricca di suggestioni e di spunti preziosi, che presenta interessanti soluzioni per le parti vocali solistiche e alcuni episodi concertanti per strumenti solisti di pregiata fattura, con qualche non tanto velata citazione di lavori di altri colleghi, come gli evidenti tributi ad alcuni passaggi della Missa in tempore belli (“Paukenmesse”) e della Missa Sancti Bernardi von Offida (“Heiligmesse”) di Joseph Haydn.
Non è comunque un caso se nella biblioteca personale di Mayr pare siano state rinvenute copie di adattamenti dello Stabat Mater ad opera di illustri autori come Ferdinando Bertoni, Niccolò Jommelli, Benedetto Marcello, Johann Gottlieb Naumann e il sommo Giovanni Battista Pergolesi.
Passando in rassegna i lavori di carattere sacro, il suo primo biografo, Girolamo Calvi, ebbe modo di elogiare lo Stabat Mater «per la viva espressione e pel meraviglioso effetto», apprezzando in modo particolare il “Quam tristis”, «che manifesta la malinconia e l'amaritudine di cui si deve intendere la Madre dolente, e sovra gli altri, per la sentita espressione delle parole...».
La passione e il dramma che Mayr inchioda ai righi del pentagramma sono comunque sentimenti alleggeriti da un linguaggio e da uno stile musicale che scorre fluido e senza intralci, a cui Hauk e compagni conferiscono un'adeguata veste sonora, intelligentemente trattenuta un passo indietro dalla facile tentazione del puro melodramma.
Simon Mayr
Stabat Mater
Simon Mayr Choir, Concerto de Bassus, I Virtuosi Italiani, F. Hauk
Naxos / Ducale. Euro 12,00