Nelle Cantate di Brossard e Bousset la voce della fede all'epoca del Re Sole
Un ambito musicale tutto da scoprire, il cui campo di azione, abbandonati i viaggi di Orfeo nell'Ade e le fatiche di Ercole, si sposta verso i Libri dell'Antico Testamento e le loro vicende più valorosamente appassionanti, andando a soffermarsi su tematiche mosse da intenti educativi e moraleggianti, sempre peraltro filtrate attraverso la sensibilità estetica tutta barocca che caratterizzava l'opera degli artisti francesi dell'epoca. Così accade nel Passage de la Mer Rouge di Elisabeth Jacquet de la Guerre (1665-1729), fedele resoconto del celebre episodio in cui Mosè libera definitivamente il popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto, nella Cheutte de Salomon di Sébastien de Brossard (1655-1730), dedicata alle tentazioni e alle "cadute" del sommo sovrano d'Israele, o ancora nella Judith di René Drouard de Bousset (1703-1760), intitolata all'eroina che decapitò il condottiero assiro Oloferne.
Pagine che, pur senza mai spingersi oltre la classica alternanza strutturale tra arie e recitativi, risultano costellate di preziosismi vocali e strumentali, ma soprattutto arricchite dalla profondità della loro fonte d'ispirazione; perché nella Bibbia questi tre maestri hanno trovato ora un libro di avventura, ora una sintesi esemplare tra dramma e poesia, sempre un imprescindibile riferimento di alto valore spirituale.