La domanda, per certi versi futile, sorge comunque spontanea: quale posto sarebbe spettato nella storia della musica settecentesca a Johann Michael Haydn (1737-1806) se il destino non lo avesse voluto mettere a dura prova, dapprima accollandogli un fratello maggiore come il grande Franz Joseph e poi mettendogli sulla strada, nella tranquilla città di Salisburgo, un enfant-prodige che rispondeva al nome di Wolfgang Amadeus Mozart?
La risposta può essere letta tra le righe di due tra le rarissime incisioni discografiche dedicate all'opera di Haydn «junior», entrambe incentrate sul repertorio di carattere sacro; un ambito compositivo in cui il musicista austriaco ha dimostrato una felice predisposizione e un indiscutibile talento, in forza di un magistero ben radicato in solidi studi di armonia e contrappunto. A partire dal cd in cui Florian Heyerick, a capo della Capella Concinite e del Collegium Instrumentale Brugense, ha affiancato tra loro il Deutsche Magnificat, il Vespro in fa e la Missa sub titulo Sanct Leopoldi in Festo Innocentium, ultimo lavoro completato dal compositore prima di morire (cd pubblicato da Etcetera e distribuito da Sound and Music): opere di serena ispirazione e plastica eloquenza, che trovano la propria ragion d'essere nel fertile terreno artistico che alimentava la vita spirituale della corte arcivescovile salisburghese, presso la quale lo schivo e modesto Haydn rimase al servizio per oltre quarant'anni, ricoprendo quelle cariche di Hofmusicus e Konzertmeister a suo tempo sdegnate da Mozart. Ancor più sorprendente ed entusiasmante risulta la riscoperta, al fianco della Missa in honorem Sancta Ursula, del Requiem pro defuncto Archiepiscopo Sigismundo, eseguito da Robert King e dal suo impeccabile King's Consort (2 cd pubblicati da Hyperion e distribuiti da Sound and Music). Resa ancor più austera e solenne dall'imponenente organico orchestrale impiegato (che prevede anche quattro trombe, tre tromboni e timpani), si tratta di una pagina di alta fattura, non a caso scelta per accompagnare le esequie dell'illustre fratello; un'opera riconducibile a un senso religioso devoto e profondo, in cui è possibile scorgere suggestioni e premonizioni dell'impareggiabile ma incompiuto Requiem mozartiano.