Nella musica di Händel risuona l'armonia del creato
Eseguita per la prima volta il 22 novembre 1739 al Royal Theatre di Londra, si tratta di un'opera encomiastica e commemorativa, il cui testo è fortemente ancorato a una visione che riconosce alla musica un ruolo fondamentale nel diffondere armonia nell'intero creato; una partitura che dal punto di vista artistico contiene alcune delle più toccanti melodie vocali mai scritte da Händel, senza peraltro mai mettere in ombra la raffinatezza dell'apparato strumentale.
E sul perfetto equilibrio tra questi elementi, distinti ma complementari, si gioca la perfetta simmetria interpretativa della registrazione discografica firmata da John Butt alla guida del Dunedin Consort e del Coro della Radio Polacca, che vede anche la partecipazione di due solisti di prima grandezza: il soprano Carolyn Sampson e il tenore Ian Bostridge.
Il simbolismo lirico, la carica emotiva e l'elevato valore spirituale dell'Ode per Santa Cecilia investe di un'"armonia celeste" i vari numeri della partitura, tra gli episodi strumentali (con flauto, violoncello e organo in splendida evidenza), gli affascinanti interventi corali – sublime il From Harmony, from Heav'nly Harmony d'apertura – e le splendide arie solistiche, come l'incantevole sarabanda What passion cannot music raise and quell! sopra cui si staglia il diamantino timbro di soprano della Sampson o la forza d'impatto con cui Bostridge affronta in modo superbo il piglio marziale di The trumpet's loud clangour.
Tutto concorre a portare verso l'alto questa interpretazione, che esalta la straordinaria ricchezza e la sorprendente ricerca di un'irripetibile scrittura musicale capace di sempre nuove soluzioni compositive.
Georg Friedrich Händel
Ode
for St. Cecilia's Day
Dunedin Consort, John Butt
Linn Records / Self-Tàlea
Euro 20,00