Nella bufera di Calandra il romanzo dell'assente
Un altro romanzo lessi di Edoardo, di cui non ricordo il titolo, meno interessante, ma non meno azzardato, in un filone parapsicologico (un po' alla Poe) che in una città dove hanno sempre molto contato medium e spiriti dovette avere un'eco notevole... Qualche spettatore televisivo ormai d'età ricorda probabilmente che La bufera diventò a metà degli anni Settanta dello scorso secolo uno sceneggiato televisivo di qualche risonanza. Poi, mi pare, più niente, se non edizioni presso editori minori e appunto torinesi. Il romanzo storico italiano ha una grande storia, basti pensare ai Promessi sposi e alle Confessioni di un italiano, e fu appunto al Nievo che Calandra dovette ispirarsi, anche se nei suoi anni era attivo anche De Roberto. Ma dietro La bufera c'è anche un po' di Stendhal e molta letteratura francese contemporanea, ché la Francia è, come sogno e come realtà, molto presente nell'immaginario della regione che con essa confina, quel Regno di Savoia che (ahinoi) tanto ci afflisse dopo l'Unità. Ho provato a rileggere La bufera e ne sono rimasto preso come alla prima lettura, e credo di aver capito perché all'amato Soldati piacesse così tanto, il Calandra.