WikiChiesa. Beati gli stranieri e chi li ascolta. Studenti si raccontano in video
«Vi siete inventati una beatitudine sugli stranieri che è molto bella». La teologa Marinella Perroni è in diretta YouTube per le premiazioni del IX concorso nazionale della sezione Bibbia e Scuola di Biblia, associazione laica di cultura biblica, indetto quest’anno sul tema «Stranieri». Quando tocca alle classi IV G, V G e V H dell’IPSIA “Corridoni” di Macerata, che hanno vinto il secondo premio tra le scuole superiori, non nasconde la sua ammirazione per il titolo del loro lavoro: “Gher. Beati gli stranieri, perché saranno riconosciuti”.
Bella la beatitudine e davvero bello, intenso, grave il video che la argomenta. Ne sono protagonisti gli studenti, molti dei quali stranieri essi stessi (come spesso accade negli istituti professionali). Ripresi in primo piano ma di spalle e di tre quarti di spalle, o fotografati
con indosso una maschera, a significare l’etichetta di “straniero”, rispondono a domande molto dirette su tale condizione; le sequenze sono alternate con scritte relative a tre termini biblici che, nell’Antico Testamento, si riferiscono ad altrettanti, differenti “stranieri”: “gher” (residente), “nokri” (di passaggio) e “zar” (lontano, diverso), ai quali le domande si ispirano. «Il pretesto del video è diventato la possibilità di dare voce a chi voce non ha o non pensa di averne», spiega in un post su “Re-blog” Giulia Merelli, insegnante di religione nonché attrice ed educatrice all’espressione teatrale, che ha guidato gli studenti in questo lavoro.