Otto Nicolai autore di musica sacra? Di lui, stimato compositore e direttore d'orchestra, i più forse ricordano il suo ruolo di fondatore dei leggendari Wiener Philharmoniker e, dal punto di vista della produzione vocale d'insieme, il suggestivo
Coro della luna che incornicia il suo capolavoro teatrale, l'opera lirica
Le allegre comari di Windsor. Nato a Königsberg (oggi Kaliningrad) nel 1810 e morto a Berlino nel 1849, Nicolai dedicò invece gran parte della propria attività creativa al repertorio di carattere religioso: la sua carriera professionale nella capitale del Regno di Prussia decollò proprio con la composizione di una
Messa dedicata al sovrano Federico Guglielmo IV e a Berlino, oltre a essere nominato Maestro di Cappella della Regia Opera, succedette a Mendelssohn nella carica di direttore del coro della Cattedrale, ma ben poco di tutto questo ci viene documentato dai cataloghi delle etichette discografiche.Ed è a questo punto che entrano in gioco la formazione del Kammerchor Stuttgart e il suo direttore Frieder Bernius, protagonisti di un'incisione principalmente dedicata ai grandi affreschi sonori incentrati sugli adattamenti dei Salmi, progetto che ricopre un rilevante valore storico, artistico e culturale, arrivando a proporre alcuni brani in prima registrazione assoluta (cd pubblicato da Carus e distribuito da New Communication).L'elemento che s'impone subito dall'ascolto di queste pagine corali "a cappella" (solo voci, senza strumenti) è senza dubbio l'elevato livello qualitativo della scrittura e del linguaggio, dello stile e dell'ispirazione con cui il compositore tedesco si discosta dal semplice lavoro di routine per rivestire di raffinate musiche i sacri testi biblici: nella varietà delle soluzioni timbriche e degli andamenti ritmici adottati nel
Salmo 100 e nel
Salmo 54 (concepito nel 1834, dopo un soggiorno a Roma e sotto l'influsso dei capolavori di Palestrina), tra la vibrante energia del
Salmo 97 o l'intimità poetica del
Salmo 31 (l'ultimo lavoro scritto da Nicolai, terminato nove settimane prima della sua scomparsa), dove risulta più evidente lo sforzo di mediare la tensione di un'impronta armonica di stampo romantico con il lascito dell'antica scuola polifonica dei maestri del passato.