Nei canti del Coro di Cambridge risplende il Mistero del Santo Natale
L'album Christmas at St John's (pubblicato da Hyperion e distribuito da Sound and Music) li vede impegnati in un programma alquanto fantasioso ed eterogeneo, impaginato dal loro direttore David Hill, che affianca alcuni classici brani natalizi come le carole, i mottetti e gli anthems ad opera di autori come Gustav Holst, John Rutter, Peter Warlock, Edward Naylor e Herbert Howells a più recenti composizioni di Judith Bingham, Morten Lauridsen e Francis Pott " qui presentate in prima registrazione assoluta " e al tradizionale repertorio gregoriano per il periodo d'Avvento, come l'antica intonazione del Rorate caeli e le sette solenni ""O" Antiphons" (O Sapientia, O Rex gentium, O Emmanuel, ecc.), previste dal calendario liturgico nei giorni compresi tra il 17 e il 23 dicembre.
Alla più radicata tradizione musicale e spirituale d'oltremanica ha attinto anche il Coro della Cattedrale di Westminster " fondato "solo" nel 1903 " per dare vita al disco intitolato Christmas Vespers, firmato sempre dall'etichetta Hyperion e registrato nella chiesa madre dell'Arcidiocesi di Westminster, che osserva il rito cattolico romano ed è dedicata al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo.
Guidato dal suo "Master of Music", Martin Baker, e accompagnato all'organo da Matthew Martin, The Choir of Westminster Cathedral intervalla i lavori polifonici di Sweelinck (l'introitus Gaude et laetare), Tallis (il Magnificat a 5 voci), Victoria (il mottetto Alma redemptoris mater) e Schütz (il mottetto Hodie Christus natus est) alle solenni intonazioni dei Salmi che formano i Vespri primi e secondi della Festività del Santo Natale; in un percorso simbolico che dalle tenebre dell'attesa notturna accompagna gli ascoltatori al tripudio di luce e suoni che investe la nascita del Salvatore.