Natale e vita pubblica in America: finezza di una domanda tra tante
L'ultima inchiesta, su cui anche la collega Daniela Sala ha richiamato la mia attenzione, presenta come è percepito dagli americani (un campione di 1500 adulti) il declino degli aspetti religiosi del Natale nella vita pubblica ( tinyurl.com/ybav7tno ). Occupa una dozzina e più di schermate, comprensive di grafici e tabelle. Sarei presuntuoso se pretendessi di sintetizzarla qui in qualche riga e dunque mi limito a una sola domanda, quella relativa a come si preferisce essere accolti nei negozi in questo periodo prenatalizio. Da maggioranza relativa (45%) che era nel 2005, la quota di coloro per i quali non fa differenza essere salutati con “buone feste” o con “buon Natale” è divenuta maggioranza assoluta (52%). Quella di coloro che preferiscono un “buon Natale” è precipitata dal 43 al 32%, e quella di coloro che preferiscono un “buone feste” è salita dal 12 al 15%. La finezza di questa domanda, che ci coglie esattamente a metà strada tra la chiesa e il centro commerciale, è pari all'inquietudine che mi prende se immagino come risponderemmo qui in Italia.