Napoli, a San Potito riscatto «Ad alta voce»
Il cardinale Sepe ha assegnato il tempio all'associazione "Ad alta voce", con un comodato d'uso per trent'anni. Il presidente è Carlo Morelli, direttore d'orchestra e di coro che da molti anni con la sua attività di volontariato capillare nelle periferie, nelle carceri e negli ospedali, testimonia che la speranza si può scrivere anche su uno spartito. L'obiettivo è costruire intorno ai giovani, anche quelli che hanno scontato la loro pena a Nisida, e provengono soprattutto dai quartieri problematici, una rete di interessi che potranno tradursi anche in un mestiere. E sta capitando: «Dopo un corso per tecnici del suono al teatro Augusteo, ad esempio, due dei miei allievi che avevano un passato di reclusione, sono diventati molto bravi e ora lavorano in questo settore». Sarà la piattaforma di crowdfunding Meridonare (prima piattaforma del Sud per finanziare progetti sociali) con "Ad Alta Voce" a occuparsi della raccolta fondi per restaurare la sacrestia della chiesa destinata alla formazione in aula, con laboratori musicali, recitazione e management dello spettacolo.