Morte violenta e «politicizzata»? Non strumentalizzare, ma vedere
Prima che nella serata di giovedì spuntasse un filmato di attimi precedenti il fatale colpo di pistola, i cronisti scrivono di tutto. Per Andrea Galli ("Corriere", 22/7) «le telecamere della zona potrebbero aver fornito elementi parziali se non addirittura inutili, in quanto non orientate sulla scena del crimine». Per Davide Milosa ("Fatto", 22/7) «a nulla serviranno le telecamere del Comune installate per volere di Adriatici. Si tratta di telecamere che ruotano di 360 gradi. Nel momento dello sparo inquadravano un'altra zona». Ma per Paola Fucilieri ("Giornale", 22/7), invece, esse saranno decisive, «in particolare una, puntata proprio sullo spiazzo dov'è avvenuta la tragedia». Ieri "Libero" (23/7) non aveva dubbi: «Un video scagiona l'assessore». E la "politicizzazione della morte"? Dopo averla denunciata, lo stesso Brachino conclude: «Questa storia triste è la sconfitta dell'accoglienza a tutti i costi (…). Letta coglie ogni occasione per attaccare Salvini». Chi è senza peccato scagli la prima tastiera. E tutti si ricordino che c'è un uomo morto, ucciso con un colpo in mezzo al petto.