Fin dai tempi più remoti il fascino e il mistero che circondano il calare delle prime ombre della sera hanno suscitato impressioni e sentimenti contrastanti: da una parte la calma e la tranquillità dell'oblio, dall'altra l'inquietudine di incubi e visioni terrificanti hanno così fornito in ogni epoca la fonte d'ispirazione per intere generazioni di esseri umani, che da sempre alla notte affidano preghiere, passioni, ricordi, canti e speranze.
Parte da qui l'incantevole viaggio musicale compiuto da Montserrat Figueras alla scoperta del mondo delle ninna nanne: di quei brani che, tramandati oralmente o innalzati a vera e propria forma d'arte, sono destinati ad accompagnare con voce calma e rassicurante il sereno passaggio dalla veglia al riposo. Per impaginare il variopinto programma del cd Ninna nanna (pubblicato da Alia Vox e distribuito da Jupiter), il soprano catalano ha soprattutto attinto dalle più svariate forme provenienti dalla cultura popolare di area mediterranea, ma anche dalla tradizione "colta" (attraverso trascrizioni e armonizzazioni di grandi autori come Byrd, Reichardt, Mussorgskij, Reger, Falla, Lorca e Milhaud) e da due composizioni inedite appositamente scritte per questo progetto dall'estone Arvo Pärt. Melodie cariche di nostalgia e tenerezza, che la Figueras - accompagnata dall'ensemble strumentale Hespérion XXI (tra le cui fila militano il marito, Jordi Savall, e la figlia Arianna) - canta davvero con il cuore, investendole di una sensibilità assolutamente speciale.
Portando sulla scena un'infinità di storie ordinarie e familiari, ma anche le vicende che riguardano la Madre per eccellenza e il suo piccolo Figliolo, immortalati in piccoli e poetici riquadri. Come quello dedicato alla vita quotidiana di Maria, che va a scuola con un cuscinetto e un cestino per imparare a leggere e scrivere, prima che l'Angelo le annunci la buona novella della nascita di Cristo; quello incentrato su Giuseppe, che culla il Bambino perché la Madonna è andata a lavare i pannolini alla fontana di Betlemme; o la commovente Canzonetta spirituale sopra la nanna, in cui il compositore seicentesco Tarquinio Merula ritrae la Vergine mentre contempla le membra del piccolo Gesù e prevede l'orribile strazio che le lacererà durante la Passione.