Una volta tanto non c'è da preoccuparsi di scoprire chi sia l'assassino. Ci viene mostrato subito. Tutto il resto, invece, si compone lentamente svelando con molta parsimonia cosa potrebbe nascondersi dietro i terribili delitti di Modus, il thriller psicologico in onda il martedì alle 21.10 su La Effe (canale 139 di Sky), con due episodi a sera per quattro settimane. Per cui, dopo i primi due, si possono fare soltanto ipotesi. L'assassino colpisce omosessuali, per ora donne, ma alla fine del secondo episodio è chiaramente sulle tracce di un uomo. Il motivo appare a sfondo “religioso”, ricavabile dall'affermazione del predicatore di una setta con il quale l'omicida è in contatto: «Il Libro recita: “Coloro che si comporteranno in modo irreligioso, sacrilego e profano verranno condannati a morte, mentre coloro che combatteranno coraggiosamente il male verranno lodati e onorati”». La prima vittima, una chef di grido, si scopre che è lesbica anche se ha un ex marito e dei figli. La seconda è il vescovo di Uppsala: una donna. La storia, infatti, è ambientata in Svezia dove nella Chiesa protestante esistono realmente donne vescovo. Anche in questo caso, la vittima illustre è sposata e con figli, ma si sospetta una relazione con un'altra donna (si parla insistentemente della sparizione dal suo studio della foto di una ragazza). A ingarbugliare il tutto, i veri protagonisti di questa serie crime scandinava: la scrittrice Inger Johanne Vik, esperta di psicologia criminale, e il detective Ingvar Nymann. Lei ha una figlia autistica che vede assassini e delitti dal vivo o sotto forma di incubi. Lui ha perso un figlio di pochi anni. Lo si deduce da una tomba sulla quale è tra l'altro appoggiato un angelo di coccio uguale a quello che compare in casa di Inger. Gli angeli (di coccio o di pietra o dalle sembianze umane e quindi forse anche demoni) sono spesso presenti e contribuiscono a intensificare l'alone di mistero intorno a questo thriller ricavato, come vuole la tradizione di La Effe, da un bestseller letterario, in questo caso La paura di Anne Holt, che, al pari della versione tv, intende scavare nelle zone oscure dell'essere umano per capire cosa renda una persona un criminale. Il problema, a questo punto, è dove Modus andrà a parare, sopratutto sulla questione religiosa e i diritti civili.