Missionari digitali. Un domenicano francese e la sua équipe della predicazione digitale
«Prete cattolico, frate domenicano, creatore di contenuti digitali»: si presenta così, sul suo canale YouTube, Paul-Adrien d’Hardemare, che varie fonti accreditano come l’«influencer cattolico» francese più seguito. Ha 43 anni; è entrato in convento nel 2005 ed è stato ordinato nel 2014. Dopo un periodo a Lione viene trasferito a Nancy, dove, tra il 2019 e il 2020 (col primo lockdown), inizia l’attività di youtuber; attualmente risiede a Parigi, al convento dell’Annunciazione (VIII arroundissement), dove ha a disposizione un ambiente attrezzato come studio di registrazione dei video. La Provincia domenicana francese lo sostiene riconoscendo la coerenza tra il carisma domenicano della predicazione e la scelta di farlo attraverso le strade digitali.
Nella puntata di WikiChiesa dell’1 giugno scorso , segnalandolo come co-organizzatore e conduttore della “Nuit des influenceurs chrétiens”, riportavo i dati, assai alti, sui suoi follower. Sono passati pochi mesi e già registro notevoli incrementi: da 360mila a oltre 400mila iscritti su YouTube, che è il suo canale preferito e dove è arrivato ad assommare 73,7 milioni di visualizzazioni; da 121mila a 130mila su TikTok; da 88mila a 107mila su Instagram. Di supporto ci sono anche Twitter, Discord, Twitch, un sito (di cui dirò più avanti) e una newsletter. I contenuti sono differenziati da un social all’altro, ma più o meno sono orientati a YouTube, che viene definito il «canale principale».
I contenuti di fra d’Hardemare appaiono in linea con quelli della maggioranza dei missionari e missionarie digitali, come dice lui stesso in un’intervista di un anno fa a “L’Echo Republicain”. Se i destinatari dei suoi video sono giovani dai 18 in su e non sono praticanti, e/o si sentono respinti dalla Chiesa, è normale che egli vi faccia riferimento, da un lato, ai fondamentali della fede cristiana, e dall’altro a questioni ecclesiali “calde” presso la più vasta opinione pubblica. Tra i più popolari (800mila click) ce n’è uno, del 2023, sui rapporti tra Maria Maddalena e Gesù; altri, pure con molte decine di migliaia di visualizzazioni, toccano la morale sessuale, compresi quei comportamenti dei chierici che tanto minano la credibilità della Chiesa, o i rapporti ecumenici e interreligiosi.
Nel 2023 viene aperto un sito, “L’amour vaincra”, che è anche il nome dell’associazione sorta per sostenere l’insieme delle iniziative digitali che fanno rifermento a fra d’Hardemare. Varie sezioni non sono aggiornate, ma il “Chi siamo” è interessantissimo: c’è un équipe e ne fanno parte – oltre a Gesù Cristo, chiamato «il grande capo», e al frate domenicano, chiamato «il vice grande capo» –, un informatico, un’addetta ai montaggi video, una coordinatrice organizzativa e finanziaria (si ricevono abbonamenti e donazioni, si vendono gadget) e un confratello domenicano nel ruolo di revisore teologico. È la conferma che, da un certo punto in avanti, quella del missionario digitale diventa un’impresa a tempo pieno, che ha bisogno di collaboratori e di una struttura, nonché di fondi.