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Sisto II. Misericordia e verità sono i due volti del vero amore

Matteo Liut mercoledì 7 agosto 2024
Se il cuore di Dio si fa compagno di chi soffre anche a causa dei propri errori, egli non può accogliere chi sceglie la via della prevaricazione e della violenza. Ed è questo lo stile che i cristiani sono chiamati a mettere in pratica nella loro vita quotidiana. Uno stile di cui testimone san Sisto II, Papa nell’anno 257, descritto da san Cipriano come “uomo buono e pacifico”, che donò la propria vita per il servizio al Vangelo. Successore di Vittore, rimase alla guida della Chiesa di Roma solo per 11 mesi. In questo breve tempo si era fatto mediatore nel dibattito sull’unicità del Battesimo, questione sollevata soprattutto in Africa dove molte persone che avevano abiurato davanti alla persecuzione chiedevano di tornare nella comunione con la Chiesa: la sua decisione fu un gesto di misericordia nei confronti di chi rischiava la scomunica perché affermava la necessità di un secondo Battesimo per chi voleva rientrare nella comunità. Nel 258 l’imperatore Valeriano inasprì la persecuzione ordinando la confisca dei beni della Chiesa e la decapitazione di vescovi, preti e diaconi sorpresi a officiare pubblicamente il culto. Sisto II fu trovato a predicare nel cimitero di San Callisto e per questo venne martirizzato assieme a sei dei sette diaconi di Roma; il settimo, Lorenzo, venne ucciso pochi giorni dopo. Altri santi. Beato Edmund Bojanowski, laico (1814-1871); San Miguel De La Mora, martire (1878-1927). Letture. Romano. Ger 31,1-7; Ger 31,10-13; Mt 15,21-28. Ambrosiano. 2Cr 29,1-12a.15-24a; Sal 47 (48); Lc 12,8b-12. Bizantino. 2Cor 6,11-16b; Mc 1,23-28. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata